L’emicrania

L’emicrania è una patologia neurologica molto comune e frequente soprattutto tra le pazienti di sesso femminile.  Spesso risulta essere cronica, caratterizzata da ricorrenti cefalee, che vanno da moderate a gravi e molto di frequente in associazione ad una serie di sintomi del sistema nervoso autonomo.

In genere il mal di testa colpisce solo una metà della testa ed è caratterizzato da un dolore pulsante, con una durata che può variare dalle 2 alle 72 ore e peggiora con il movimento fisico. I sintomi associati possono includere nausea, vomito, aumento della sensibilità alla luce e al suono.

Le emicranie si ritiene che siano causate da un insieme di ftori ambientali e genetici. Circa due terzi dei pazienti appartengono a nuclei familiari in cui si sono manifestati altri casi della stessa patologia. Molto rilevanti anche le fluttuazioni dei livelli ormonali; infatti l’emicrania colpisce più i ragazzi che le ragazze prima della pubertà, ma negli adulti le donne con emicrania sono più frequenti, da due a tre volte di più, rispetto agli uomini. La predisposizione alle emicranie in genere diminuisce durante la gravidanza. L’esatta eziologia e fisiopatologia dell’emicrania non è nota; tuttavia, viene ritenuta spesso un disturbo di natura neuro vascolare. La teoria più accettata è correlata alla maggior eccitabilità della corteccia cerebrale e a un controllo anormale dei neuroni del dolore nel nucleo trigeminale del tronco cerebrale.

Il trattamento farmacologico raccomandato è spesso un analgesico, invece agenti specifici come i triptani o l’ergotamina possono essere utilizzati da persone che risultano resistenti agli analgesici.

Secondo l’ultima classificazione (del 2013), si è voluto sottolineare l’importanza della diagnosi basata sulla fenomenologia piuttosto che sulle cause dei disturbi. Per questo motivo è stato creato un algoritmo di trattamento per l’emicrania, mirato a valutare il percorso corretto e a rafforzare l’uso dei triptani come l’opzione terapeutica più efficace sottolineando l’importanza della protratta scomparsa del dolore senza recidiva, un parametro di grande rilevanza per i pazienti.

D’altra parte, si stima che in Italia 8 milioni di persone ne soffrano, in maniera episodica oppure ricorrente e circa il 10-12% della popolazione in generale ha un attacco di emicrania almeno una volta nella vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inquadrata come la seconda patologia più disabilitante per il genere umano e la terza più frequente.

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Fonte: www.sanihelp.it

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