Sanità integrativa e non sostitutiva
Quando si parla di Sanità integrativa a volte si fa confusione.
L’incertezza riguarda la linea di demarcazione tra la sanità integrativa e quella sostitutiva.
L’assistenza sanitaria integrativa è una forma di tutela il cui obiettivo è integrare le prestazioni offerte dalla sanità pubblica. Questo obiettivo si persegue attraverso vari strumenti.
La sanità integrativa: come funziona
Chiunque può usufruire dell’assistenza sanitaria integrativa. Ciò può avvenire aderendo ad un fondo di assistenza sanitaria integrativa, divenendo soci di una società di mutuo soccorso, o stipulando una polizza assicurativa presso una compagnia di assicurazione.
I fondi di assistenza sanitaria integrativa sono strutture private che affiancano il Servizio Sanitario Nazionale e assicurano ai propri iscritti la copertura dei costi sostenuti per cure mediche non coperte dal SSN.
I fondi di assistenza sanitaria integrativa possono essere costituiti in vari modi. Essi possono nascere ad esempio grazie a contratti o accordi collettivi, anche aziendali, ad accordi di lavoratori promossi dai sindacati firmatari di contratti collettivi nazionali di lavoro; ad accordi tra lavoratori autonomi o fra liberi professionisti.
Nei casi appena citati, l’adesione è collettiva e coinvolge una determinata categoria. Naturalmente, però si può aderire anche in maniera individuale, aderendo ad una società di mutuo soccorso.
Le Società di Mutuo Soccorso sono enti no profit che offrono a chiunque di diventare socio e non solo ad uno specifico gruppo di persone.
Le società di mutuo soccorso non possono applicare alcun criterio di selezione nell’accogliere le adesioni e sono vincolate dall’obbligo di non perseguire fini lucrativi.
Alle compagnie di assicurazioni, invece, è concesso applicare criteri di selezione e il loro fine principale è il profitto.
Perché la sanità integrativa e non sostitutiva
L’obiettivo principale per cui enti come le Società di Mutuo Soccorso sono nate e continuano ad operare è quello di assicurare ai propri soci un’assistenza sanitaria integrativa. Svolgono una sorta di welfare complementare. Ciò vuol dire che esse non devono sostituire l’operato dello Stato in tema di sanità, ma integrarlo laddove sia carente sia nella qualità delle prestazioni che nella tempistica di accesso.
L’assistenza sanitaria integrativa non mette in discussione il principio secondo cui è lo Stato a doversi fare carico, principalmente, dell’assistenza sanitaria.
Nel caso di enti quali le società di mutuo soccorso, ciò è fatto sempre affiancando il sistema sanitario dello Stato.
Nel caso delle compagnie assicurative, invece, ciò può essere semplicemente il risultato di un’azione commerciale e personalistica volta a coprire aree specifiche derivanti da esigenze o volontà mirate.
Il rapporto assicurativo è un rapporto determinato da un regime giuridico “cliente-fornitore”, diversamente dalle Società di Mutuo Soccorso dove il rapporto è partecipativo.
Occorre prestare attenzione a questo aspetto molto importante. Le Società di Mutuo Soccorso infatti, stimolano con la loro azione lo Stato a mantenere il proprio ruolo centrale. Le compagnie private, invece, potrebbero spostare il consenso dei cittadini a guardare con favore una completa sostituzione della sanità pubblica con quella privata, qualora ciò fosse possibile.
Fonte: www.saluteeprevidenza.it