L’alimentazione materna condiziona lo sviluppo cognitivo del nascituro

Se la mamma si alimenta in maniera sana ed equilibrata in gravidanza, il nascituro potrà godere almeno fino ai 3 anni e mezzo, di uno sviluppo neuro cognitivo ottimale. Questo è soltanto uno dei quesiti che ha affrontato lo studio Elfe, il primo studio longitudinale francese di portata nazionale dedicato al follow-up dei bambini, che affronta i molteplici aspetti della loro vita dal punto di vista delle scienze sociali, della salute e dell’ambiente. Per la prima volta i ricercatori stanno seguendo la storia dei bambini dalla nascita all’età adulta.

L’osservazione dei bambini nati nello stesso periodo, nell’arco di un ventennio, rappresenta un’occasione unica per comprendere meglio cosa influenza il loro sviluppo e come trovano il loro posto nella società.

Gli autori del lavoro di ricerca sono partiti dal presupposto che se durante la gestazione vi è una grave malnutrizione materna o mancano nutrienti fondamentali quali ferro o iodio vi può essere un ritardo nello sviluppo neuro cognitivo del bambino.

I ricercatori hanno analizzato nello specifico su quello che le donne avevano mangiato nell’ultimo trimestre di gravidanza e lo hanno correlato con lo sviluppo del bambino, valutandolo tramite un questionario.

Dopo i 3 anni e mezzo i ricercatori hanno svolto colloqui personali con le famiglie coinvolte nello studio.

Dall’analisi dei dati si è visto che studiando l’alimentazione delle donne nell’ultimo trimestre di gravidanza è stato possibile stilare 5 diversi profili alimentari.

  • Il primo è stato definito come occidentale con un consumo superiore alla media di patatine, pizza, carne rossa, salumi e dolci.
  • Il secondo è stato definito equilibrato, con un buon consumo di frutta, verdura, pane integrale, legumi e yogurt.
  • Il terzo è stato definito pane e creme, perché il pane è di solito accompagnato da burro, cioccolato, formaggio e altri elementi spalmabili.
  • Il quarto profilo è quello degli alimenti trasformati, contraddistinto cioè dal consumo di numerosi prodotti molto lavorati e pasti pronti.
  • Il quinto profilo è stato quello ribattezzato della colazione, con un elevato consumo di latte, cereali e altri prodotti tipici del primo pasto della giornata.

Dall’intreccio di questi dati è emerso che migliore è la qualità nutrizionale della dieta in gravidanza migliori sono i punteggi del neuro sviluppo a uno, due e tre anni e mezzo di età.

I punteggi più bassi di sviluppo neuro cognitivo si sono toccati nel profilo nutrizionale cibo processato, quello cioè contraddistinto da un consumo superiore ai 150 g a settimana di salumi.

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Fonte: www.sanihelp.it

www.elfe-france.fr

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