Le Frontiere della Chirurgia per i Trapianti.
Nuova organizzazione e nuove tecniche, per ridurre le attese.
L’allungamento della vita media e il calo di mortalità da traumi, con la conseguente diminuzione di organi disponibili – impongono un ripensamento del sistema donazioni-trapianti e l’individuazione di nuove strategie, da qui il bisogno di riorganizzare tutto il sistema.
Siamo arrivati ad un’evoluzione, e si inizia a fare ricorso di organi viventi animali, che in definitiva danno la possibilità di accorciare i tempi per chi è in lista di attesa per un trapianto.
Scopriamo insieme cosa sta accadendo.
In America, all’ University of Maryland Medical Center di Baltimora, si è compiuto un primo e importantissimo passo verso la soluzione della scarsità di organi.
Da tempo i ricercatori stanno percorrendo la strada della manipolazione genetica utilizzando gli organi di maiale (l’animale più vicino all’uomo per caratteristiche del suo sistema immunitario, tant’è vero che già da tempo si usano valvole cardiache di maiale da trapiantare nell’uomo).
L’organo era stato prima umanizzato tramite una serie di modifiche genetiche per evitare il rigetto e per contenerne le dimensioni una volta trapiantato.
Quattro geni suini disattivati, più sei correzioni genetiche aggiunte. È fatto così l’organo di maiale geneticamente umanizzato.
L’intervento sperimentale è stato effettuato su un paziente senza altre opzioni terapeutiche, che prima dell’intervento non aveva alcuna possibilità di sopravvivere, non era cosciente ed era collegato a macchinari che lo tenevano in vita, dopo che gli era stata diagnosticata una malattia cardiaca terminale. In quelle condizioni, i medici non potevano procedere a un classico trapianto con organo di donatore, date le scarse chance di sopravvivenza del paziente; pertanto, l’unica possibilità per il paziente è stata quella di sottoporsi ad uno xenotrapianto (ovvero un trapianto eseguito con organi di animali).
Questo è avvenuto il 7 gennaio, e il ricevente trapiantato di 57 anni David Bennett è ora sotto stretta osservazione.
Secondo quanto riportato nel comunicato stampa dell’ospedale il paziente ha dichiarato
“So che è un salto nel buio. Ma è la mia ultima chance”
L’intervento è stato eseguito Dott. Bartley Griffith, ed è durato 8 ore, e questo ha aperto nuove frontiere nell’ambito dei trapianti di organi.
L’eccezionale risultato si è realizzato grazie allo straordinario lavoro di manipolazione oggi resa più semplice grazie alla nuova tecnica del «taglia e cuci del Dna» che permette di eliminare quei geni, propri del maiale, capaci di innescare nel paziente ricevente un rigetto.
Questo porterà a ripagare tutti gli sforzi per procurare organi dei quali c’è una grande carenza, difatti, circa una decina di persone in lista muore ogni giorno. Per questo motivo gli scienziati hanno lavorato assiduamente, per sviluppare dai maiali gli organi e che non vengano rigettati dal corpo umano, la ricerca ha accelerato nell’ultimo decennio grazie a queste nuove tecnologie di editing e clonazione genetica.
Fonte: Corriere della sera,
Le Scienze l’edizione italiana di Scientific American