L’uso dei droni per salvare vite.

In Belgio, ad Anversa, in micro-drone unico in Europa è stato utilizzato per trasportare con urgenza tessuto umano.

All’interno del drone c’era una fiala contenente tessuto umano prelevato nel mezzo di un’operazione chirurgica che doveva essere analizzato molto rapidamente. Il sospetto era la presenza di cellule tumorali.

Il chirurgo che stava eseguendo l’intervento ha aspettato i risultati delle analisi al microscopio perché in base all’esito avrebbe dovuto rimuovere o meno del tessuto dal paziente. Tutto doveva essere fatto entro 30 minuti dall’eliminazione del tessuto stesso.

Normalmente, questi campioni vengono trasportati su ambulanze ma questo esemplare di droni rappresenta una rivoluzione nel trasposto di materiale medico. La compagnia belga Helicus è l’unica in Europa ad aver ricevuto l’autorizzazione ad organizzare questi voli. Nel 2023 sono attese nuove normative che dovrebbero dare il via libera a un utilizzo maggiore di questi droni.

Di fronte ai crescenti costi dei servizi della sanità, come quelli medico-tecnici, questa potrebbe essere una valida alternativa per contenere i costi. I test proseguiranno e, questa modalità potrà essere utilizzata da più strutture sanitarie consentendo di inviare i loro campioni nei laboratori più vicini consentendo tempi brevissimi.

Per il momento vengono trasportati solo tessuti umani destinati alle analisi ma in futuro si potrà utilizzare questo metodo anche per le sacche di sangue e gli organi.

In Svezia, a Göteborg, invece un defibrillatore è stato recapitato da un drone, assieme all’intervento di un medico, hanno salvato la vita ad un signore di 71 anni in arresto cardiaco.

Il pensionato, sopravvissuto, ha raccontato che mentre puliva il vialetto è stato colto dal malore, cadendo a terra. La moglie, infermiera, ha capito la gravità della situazione ed ha chiamato soccorsi. In tre minuti è arrivato il drone con il defibrillatore. Questo drone è parte di un esperimento in corso condotto dal l’Università di Medicina nell’area di Göteborg. Il responsabile dell’esperimento, Mats Sallstrom, ha spiegato come funziona il progetto: il centro di comando quando sospetta una situazione di pericolo, come un infarto, invia i droni. Il pilota al comando che segue tutte le operazioni ottiene l’autorizzazione dalla torre di volo per decollare e poi si limita a monitorare l’intera operazione che è autonoma al 99%.

In Europa sono circa 275.000 i pazienti soffrono di arresto cardiaco ogni anno, con circa il 70% di questi arresti che si verificano in una casa privata senza un defibrillatore in loco. Il tasso di sopravvivenza in passato era circa il 10 %o ma, con l’utilizzo dei droni si ipotizza un netto aumento di pazienti salvi.

Quando la tecnologia può salvare delle vite è sempre un ottimo investimento.

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Fonte: it.euronews.com

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