Un passo avanti verso la cura della Leucemia

 La leucemia mieloide acuta è tra i più aggressivi e letali tumori del sangue.

Questa malattia ha uno sviluppo molto rapido e colpisce le cellule staminali presenti nel midollo osseo. È una patologia estremamente aggressiva che colpisce con maggior probabilità gli uomini sopra i 60 anni, sebbene possa insorgere anche nei bambini.

La terapia più efficace per molti pazienti è stata fino ad oggi il trapianto di midollo da donatore.

Nella metà dei pazienti trapiantati, però, il tumore si è ripresentato a distanza di tempo diventando “invisibile”.

I ricercatori dell’ospedale San Raffaele di Milano – Il gruppo coordinato dal Prof Luca Vago e l’equipe della Dott.ssa Raffaella Micco-   hanno ora scoperto come invertire il processo, obbligando le cellule leucemiche a mostrare le loro proteine HLA e rendersi così nuovamente vulnerabili al trapianto.

Alla base della sua “invisibilità” non c’è una mutazione nella sequenza di Dna delle cellule maligne ma una cosiddetta “modifica epigenetica”.

In parole povere, gli scienziati hanno smascherato un silenziatore di geni, chiamato “Prc2”, che consente alle proteine “Hla” – quelle che rendono il tumore riconoscibile ai linfociti del donatore e quindi attaccabile – di essere occultate.

Grazie ai risultati di questa ricerca ora è possibile intervenire e forzare questo processo, costringendo le cellule leucemiche a mostrare le loro proteine Hla rendono la leucemia di nuovo riconoscibile dal sistema immunitario.

I ricercatori hanno utilizzato una molecola già in fase di sperimentazione avanzata negli esseri umani per altre terapie, e quindi già testata clinicamente per sicurezza e tollerabilità.

Questo approccio ha ottenuto ottimi risultati di efficacia in cellule in coltura e in animali di laboratorio, permettendo di riprodurre almeno in parte la malattia umana, consentendo un rapido ingresso nella pratica clinica.

Gli inibitori di Prc2, spiega una nota dell’ospedale, sono già in via di sperimentazione clinica avanzata per altri tumori, sulla base di meccanismi di azione diversi rispetto a quello, del tutto nuovo, descritto su Cancer Discovery. «Il fatto che la sicurezza e la tollerabilità di questi farmaci sia già stata ampiamente sperimentata negli esseri umani, promette di accelerare l’avvio delle prime sperimentazioni cliniche di questi inibitori nei pazienti con leucemia mieloide acuta».

Ancora una volta i nostri scienziati si sono dimostrati all’avanguardia a livello mondiale nella ricerca medica questo anche grazie a strutture private di altissimo livello come il San Raffaele e delle donazioni all’AIRC.

Fonti: www.avvenire.it

www.unisr.it

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